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Un giovane marocchino è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia francese nel centro del Paese

Giovedì, un marocchino di 26 anni è morto a causa di una ferita da proiettile della polizia a Blois (Francia centrale), ha annunciato domenica la magistratura francese.

 

L’uomo è morto sabato in ospedale. Il procuratore generale della città ha dichiarato, in una dichiarazione, domenica, che contro di lui era stata aperta un’indagine penale sul “tentato omicidio di membri del dipartimento di polizia di Blois”.

Verrà eseguita l’autopsia per determinare l’esatta causa della morte.

 

I primi elementi dell’indagine hanno concluso che il poliziotto che ha sparato al marocchino ha agito “per legittima difesa”, secondo quanto indicato venerdì dall’accusa.

 

L’aggressore si aggirava giovedì sera per le strade di Blois armato di coltello, e la polizia gli ha chiesto di deporre l’arma quando si trovava all’ingresso di una casa per anziani, ma lui si è avvicinato minaccioso. La polizia ha usato un detonatore elettrico per lanciare palle difensive, inutilmente, secondo l’accusa.

 

Il Pubblico Ministero ha indicato che “al contrario, la persona si è avvicinata alla polizia”, aggiungendo: “In quel momento un poliziotto ha usato la sua arma… quattro volte”. L'”attaccante” è stato colpito al petto.

 

Il giovane marocchino, sconosciuto a polizia e magistratura, risiede in Francia da settembre 2021 con visto per studenti.

Da giorni “soffre di paure inspiegabili”, secondo l’accusa, che indicava che non aveva “pronunciato” alcuna “parola” che potesse essere “legata a richieste politiche o religiose”.

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